CAPO II.
Primo sorridere della
Fede Cattolica a Caspano. - L'erezione della Parrocchia.
Non si sa nè quando, nè da
chi il Cristianesimo sia stato portato in Valtellina. E' però certo che
appena prese a diffondersi presso di noi la Fede nel Dio del Golgota, la
bassa Valtellina fu religiosamente divisa in due vaste zone (specie di
parrocchie): quella di Olonio, che comprendeva tutta la parte della
Valtellina, che sta a sera del fiume Bitto e del fiume, che scende
frammezzo a Civo e a Mello; e quella di Ardenno, che abbracciava tutto
il territorio degli attuali Vicariati di Ardenno, di Caspano, di
Talamona, e i territori parrocchiali di Morbegno, di Arzo, di Valle, di
Albaredo e di Bema. Quindi i cristiani di tutto questo tratto di nostra
Valle ricevevano dai Corepiscopi di Olonio e di Ardenno, o da sacerdoti
da questi dipendenti, i sacramenti ed ogni altro servizio religioso.
Cresciuto poi col tempo nei popoli stessi il desiderio dell'eterna
salute, bramò ciascuno dei paesi più importanti avere un sacerdote
proprio, che, a nome del Corepiscopo (o parroco primitivo), più
comodamente lo curasse nello spirito. Più tardi, uno dopo l'altro, a
misura che crescevano di importanza, essi si eressero a parrocchie
indipendenti, staccandosi da Olonio, o da Ardenno, oppure da altre
parrocchie, che, alla lor volta, si erano smembrate dall'una o
dall'altra di quelle due Plebane.
Caspano, coll’affluirvi
dei nobili, fu uno dei primi paesi, dipendenti da Ardenno, che prese a
crescere di importanza; anche dobbiam credere che il cristianesimo assai
per tempo vi sia stato portato e vi abbia messo forti radici, se
l'attuale chiesa parrocchiale, che è antichissima (rifatta nel 1527), è
la terza delle chiese, che si succedettero sullo stesso spazio. Della
prima solo si sa che era stata edificata; della seconda si deve credere
che fu assai vasta, giacché avea cinque altari: l'altar maggiore,
dedicato a S. Bartolomeo Apostolo, quello della Beata Vergine (dove il
dì di S. Fedele coll'intervento di molti sacerdoti si cantava messa in
onore di questo gran martire), quello del S. Sepolcro o della Passione
di N. S. G. C., quello di S. Gerolamo, e quello dei Santi Sebastiano e
Rocco, protettori contro la peste.
Non si
sa l'anno preciso dell'erezione della parrocchia; fu certamente prima
del 1352. Ma le ingerenze indebite dell'autorità civile nell’esercizio
del culto sacro, i patronati di ogni genere dei nobili sui benefici
ecclesiastici, i troppo stretti legami di sangue e di interessi dei
sacerdoti colle famiglie potenti paralizzavano il ministero sacerdotale.
Il popolo stesso, vedendo frequentar la Chiesa le persone ricche di
censo e di superstizioni, ma non di virtù, e legarsi in amicizia coi
sacerdoti, si persuadeva, non ancora forse spogliato del tutto da certe
massime pagane, non fosse necessaria una religione soda, che informasse
la mente e regolasse la condotta, ma bastasse una religione di pratiche
materiali e superstiziose, tutta consistente in processioni, in spari,
in addobbi ed in altre esteriorità, onde finiva poi coll'esser preda di
scaltri mestatori, spesso eretici, è, sfruttato perfino nelle sue
miserie, col non credere più neppure a chi gli volea bene ed era pronto
a sacrificarsi per salvarlo dalla peggior disgrazia: la perdita della
fede unica vera.
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